La verifica dell’impianto di messa a terra consente di monitorare lo stato di salute di tutti i dispositivi atti a proteggere persone e cose dall’elettrocuzione e dalla fulminazione di origine atmosferica. Nello specifico detto impianto, fondamentale del sistema elettrico installato, è costituito da una serie di parti conduttrici:
Conduttori di protezione,
Conduttori equipotenziali,
Conduttori di terra,
Dispersori,
Protezioni differenziali e/o di massima corrente.
ITER AUTORIZZATIVO
Al termine della realizzazione di un nuovo impianto, l’installatore DEVE rilasciare al datore di lavoro una dichiarazione di conformità, ai sensi del DM 37/08. In essa sono riportate tutte le caratteristiche e le specifiche descrizioni dell’impianto a cui si riferisce, riportando tutti i riferimenti normativi. Il rilascio della Dichiarazione di Conformità costituisce l’omologazione dell’impianto e pertanto dalla sua emissione il datore di lavoro potrà mettere in servizio l’impianto. Entro 30 giorni il DdL deve denunciare l’impianto all’INAIL tramite procedura CIVA ed inviare via PEC all’USL/ARPA di competenza territoriale. l’apposito modulo di messa in servizio.
Con periodicità definita, il datore di lavoro deve effettuare una corretta manutenzione e richiedere a un Organismo Abilitato una verifica periodica dell’impianto, in ottemperanza al DM 37/08 e al DPR 462/01. Quest’ultimo (art.4) sancisce l’obbligo da parte di qualsiasi datore di lavoro di far effettuare le verifiche periodiche dell’impianto di messa a terra (impianto di protezione dalle scariche atmosferiche, impianto di terra, impianto elettrico nei luoghi con pericolo di esplosione) della propria attività da parte di un Organismo Abilitato dal Ministero dello Sviluppo Economico. Precisa inoltre che sono equiparati ai dipendenti i soci, apprendisti, stagisti, allievi e qualunque altra persona presti la propria opera nella suddetta attività.
VERIFICA
Prestazioni previste per il rilascio del verbale di ispezione:
Esame della documentazione dell’impianto;
Esame a vista dei luoghi e degli impianti;
Misure della resistenza di terra (metodo dell’anello di guasto e/o voltamperometrico);
Prove di continuità dell’impianto di terra;
Prova strumentale di intervento dei differenziali e verifica del coordinamento con l’impianto di terra.
Al termine della verifica viene redatto un verbale in formato digitale. Lo stesso, inviato via mail al datore di lavoro o al responsabile dell’impianto, deve essere conservato ed esibito a seguito di eventuale richiesta degli organi di vigilanza.
Le verifiche sono svolte da personale abilitato dal Ministero dello Sviluppo Economico e devono essere condotte con l’assistenza di personale qualificato messo a disposizione dal DdL/responsabile dell’impianto.
PERIODICITÀ
2 anni: cantieri, locali adibiti ad uso medico, luoghi a maggior rischio in caso di incendio, impianti nei luoghi con pericolo di esplosione;
5 anni: gli altri casi.
La periodicità della verifica è gestita da Triveneto Srl attraverso un gestionale specifico (www.trivenetoverifiche.it). Sarà pertanto possibile monitorare l’attività attraverso un accesso online con le proprie credenziali, accedendo in ogni momento ai dati relativi a scadenze e documentazione.
La mancata adempienza delle verifiche agli impianti di terra comporta una sanzione amministrativa variabile da € 258,00 a € 1.033,00 e l’arresto da 3 a 6 mesi nel caso di violazioni accertate dall’UPG.
DOCUMENTI
– Articolo 36 DL 462/01
– Listino Prezzi INAIL
– Decreto 7 Luglio 2005
– Uffici di Competenza
PROCEDURE CIVA
– Servizi presenti in CIVA per l’impianto di messa a terra (PDF allegato)
Video guida